giovedì 15 ottobre 2009

Miseria e dioassina


La giornata è iniziata con la visita ad un altro campo profughi, Shu’Fat, vicino a Gerusalemme. La situazione lì è insostenibile, Israele ha chiuso l’acqua e impedisce ai camion carichi di spazzatura di uscire.

La conseguenza di tutto ciò è la miseria. Miseria e diossina. Ci sono quasi in tutte le vie del campo mucchi di pattumiera che brucia, e l’aria è nauseabonda. Irrespirabile.

Ad un certo punto un bambino è venuto da me, avrà avuto 8 anni. Voleva solo “battermi il 5” e conoscermi, mi ha sconvolto. La sua mano era gonfia e piena di cicatrici, aveva tagli recenti lungo tutta la mano e il braccio. Forse è caduto sul filo spinato.

Qui la tensione è alta, il coinvolgimento emotivo sale, e una mia compagna di viaggio ha pianto tutto il giorno.

Poi verso sera torniamo al dialogo di Pace. Robi Damelin e Ali Abu Awwab parlano insieme. Lei è Israeliana, e suo figlio è stato ucciso dalla “resistenza”, lui è Palestinese, e suo fratello è stato ucciso da un militare Israeliano ad un CheckPoint. Entrambi vogliono la fine di questo conflitto.

Forse è perché sono uniti da un così grande dolore comune, ma la forza che hanno insieme ci ha dato speranza. La speranza che il dialogo tra i due popoli possa portare la Pace.

Ilo Steffenoni

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