sabato 17 ottobre 2009

Curiosità


Oggi ero curiosa....
accendo la radio per sentire se il caro adorato Di Bella stasera ci sarà,
mannaggia a loro che l'han fatto fuori!
Poi però, mentre chiudevo i libri per la Tesi, ecco la voce di Laura Troìa
che parla da Betlemme.Lì, lei è lì!
E le sue sono parole mie, quelle con cui cerco di convincere che
no nessuno può capire se non si va laggiù.
Io conosco Betlemme, io conosco Israele e la Palestina.
Tempo fa ho fatto la scelta, da storica, di fare una Tesi sulla manipolazione mediatica riguardo il conflitto israelopalestinese, e ho cominciato a cercare, a trovare, a studiare.
Ma niente mi dava la certezza di sapere veramente.
Io avevo bisogno di realtà, di odori, sensazioni.
E così ho cercato e trovato un modo più vicino alla popolazione....
sono partita da scout (lo sarò ancora per pochi gg) con un gruppo di ragazzi e adulti scout e non da tutta Italia. Verso Israele. Ognuno con il proprio percorso. Io storico - politico, molti religioso. E lì nulla di turistico.

Abbiamo dormito per terra a Gerico martellati dai richiami della Moschea in pieno Ramadan,in un vecchio orfanatrofio a Gerusalemme, nel Kibbutz Lavi,visitato luoghi, incontrato Padre Pizzaballa, così come il Rabbino Vito Hanab.

Abbiamo incontrato suor Donatella, una donna meravigliosa che da cinque anni è a capo del Caritas Baby Hospital unico luogo cui portare i bambini malati di Betlemme e dintorni. Abbiamo incontrato i ragazzi dell'Univ di Betlemme. Mi hanno tirato pietre sui polpacci perché sul mio fazzolettone c'era una croce, mi hanno sputato sui piedi camminando lungo il quartiere musulmano,e due notti, due preziosi giorni, li ho passati ospite di una splendida famiglia palestinese di religione cristiana,minoranza nella minoranza, una realtà soffocante cui pochissimi pensano.

Sono passata lungo molti check point, con ragazzini di poco più di dicotto anni che ti obbligano a toglierti gli occhiali
perché sul passaporto non li hai. Quaranta minuti all'areoporto, perché aprendo la valigia hanno visto un libro di Grossman quindi vià giù
con domande a trabocchetto.

Tornata , pochi gg fa, ti rendi conto che quello è il luogo delle scelte, lì dove niente è scelto, dove tutto è in ballo, conteso e precario. Hai fatto la scelta intima di seguire una religione, certo, ma quella è tua, e non ne parli, perché non te l'aspettavi e non è necessario farlo. Torni con tanti dubbi in mente.

Poi vedi Suor Donatella che ogni venerdì, prima dell'inizio del Sabato, pregare di fronte al Chack point di
Betlemme verso Gerusalemme, perché il muro crolli, perché ha visto troppi bambini morire in attesa del lasciapassare verso Gerusalemme. Vedì i bambini che ti lanciano le pietre, e magari non sanno nemmeno cosa vuol dire croce, cristiano. Vedì i coloni, che hai imparato a riconoscere tra mille, che pretendono, vogliono.

Vedi la famiglia meravigliosa con cui hai vissuto, che non ti parla del presente, che alle domande che fai rispondono con altre risposte. Vedi una democrazia che in Palestina non c'è , democrazia " occidentale" che odori ovunque in territorio Israeliano.
E così sono tornata..... non ci sno più gli oppressi e gli oppressori.
Ognuno vuole, nessuno parla.
La sensazione di essere in guerra c'è, molto spesso. E la voglia di tornare si concretizza sempre di più.

Quindi grazie a voi e a Laura Troìa.
Io spero che le sue parole abbiano suscitato in molti delle domande, la volontà di capire e di andare
in un Paese meraviglioso, bellissimo, affascinante.

Vi lascio un link you tube..... che in piccolissimo parla del mio viaggio.....

www.youtube.com/watch?v=Rsv_GDW4zlA


A presto, Laura

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